Linee metodologiche
Per descrivere la filosofia della nostra associazione ci serviamo delle parole che Andrea Imeroni, nostro mentore e ideatore, nonché promotore dell’acquaticità a Torino e in Italia alla fine degli anni ’70, ha scritto nel maggio 1993 per promuovere l’attività “Primi Passi”della UISP rivolta ai bimbi più piccoli: «Il nostro obiettivo è quello di portare il bambino ad adattarsi liberamente all’ambiente acquatico “immergendolo” in una situazione di gioco e non in una situazione tecnica finalizzata all’apprendimento di determinati gesti preconfezionati. Sotto gli effetti congiunti dell’assenza di peso, della libertà nelle tre dimensioni e del sostegno al movimento dato dall’acqua, il bambino integrerà le sue abilità motorie. La familiarizzazione del bambino con l’acqua tende a fargli acquisire un arricchimento di schemi posturali, modi di spostamento, un controllo della respirazione e dell’equilibrio adatti alle nuove esigenze. Il primo obiettivo è quello di dare una sensazione piacevole a tutti i partecipanti, sforzandoci di creare un clima di agio e di grande sicurezza affettiva per il bambino. In un ambiente diverso dal quotidiano possono nascere situazioni particolari tra genitori e figli: il bambino gode dell’attenzione e della disponibilità dei suoi e questi ultimi scoprono le sue reazioni, partecipando all’evoluzione di una situazione nuova. I primi approcci con l’acqua sono fondamentali e devono essere adatti alle capacità psicomotorie del bambino:questi deve scegliere autonomamente non solo le modalità di adattamento all’ambiente, ma anche il momento ed il modo di immergersi per la prima volta. Da questi primi momenti e dal rispetto dei bisogni del bambino (ricordiamo che esistono anche bisogni indotti dall’adulto che noi rifiutiamo) dipenderanno i comportamenti acquatici successivi»